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Che fine farà la transizione dal carbone all’energia pulita

 

“La guerra ha reso pressante la necessità il nodo della sicurezza energetica” ha detto il governatore: “Potrebbe essere necessario discostarsi temporaneamente dal sentiero della decarbonizzazione intrapreso, ad esempio rallentando la dismissione delle centrali a carbone”. Proprio sulla diversificazione delle fonti si gioca la partita chiave. Il ministro Di Maio e l’ad dell’Eni, Claudio Descalzi stanno girando il mondo a cercare fornitori di gas liquefatto ed è urgente potenziare la rete di rigassificatori. C’è poi da valorizzare il gas estratto dall’Italia, sceso inspiegabilmente da 17 a 3,4 miliardi di metri negli ultimi vent’anni. I soli due pozzi di Argo e Cassiopea in Sicilia meridionale, scoperti una decina di anni fa, possono produrre 10 miliardi di metri cubi ma se questi investimenti potranno rientrare in un PNRR riscritto è tutto da vedere.

Fonte: La Repubblica, A&F – Eugenio Occorsio (pag. 11)