Non sono le tasse, i patti di non belligeranza o le acrobazia strategiche per il Quirinale a ossessionare Giancarlo Giorgetti, ma il caro-bollette. Se ne discute troppo poco, ma con le nuove impennate sul prezzo dell’energia saranno la vera apocalisse. <<Questi non hanno capito che per sterilizzare le bollette qui servono almeno 13 miliardi di euro>>. Almeno. Giorgetti è convinto che i colleghi non avvertano la reale portata del problema che non vedono le continue richieste di imprese, artigiani, energivori, in denuncia al problema. La parte produttiva del paese vuole essere rincuorata. Sono giorni che Giorgetti analizza la contingenza parlando di una riflessione seria in manovra. Eppure se mancano 7/9 miliardi per evitare un salasso che possa pregiudicare la crescita stessa, bè il ministro non sa dove prenderli. Segnala l’emergenza ma aspetta che le proposte vengano a lui. Dal bacino delle tasse non si può pescare, quindi sembra che per salvare le bollette si ricorra a ulteriore deficit possa diventare la prossima ossessione del ministro.

Fonte: Libero – Francesco Specchia (pag. 13)