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Addio all’atomo, la passione del ministro rimane il gas

News nazionali
15 settembre 2021

Il nucleare era un ballon d’essai e come ognuno dei palloni che il ministro Cingolani manda in aria è il gas che lo gonfia. L’uomo nuovo del governo che viene dalla frontiera della tecnica e della ricerca è in materia di energia in ritardo di un ventennio sul dibattito, non ne conosce i contorni, non ne comprende lo sviluppo al di fuori delle compatibilità economiche. Il Ministro in aspettativa dal colosso pubblico Leonardo, è intrappolato in una sorta di pensiero debole del suo ruolo in questa fase dove sembra avere il ruolo di vigile urbano in un processo di ristrutturazione in senso vagamente ambientale del modello di produzione e consumo usato fino a qui. Il Ministro si è infatti espresso più volte invocando una transizione graduale per ridurre i danni collaterali permettendo ad imprese e intere filiere di adeguarsi ed evitare  chiusure. D’altro canto Bloomberg ieri ha titolato un pezzo “ Costruire nuove rinnovabili costa meno che bruciare combustibili fossili”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano – Marco Palombi (pag. 2)