Skip to main content

Elettricità e gas, i numeri dietro il balzo di luglio

News nazionali
2 luglio 2021

Insieme alla corsa dei mercati all'ingrosso e della CO2, è certamente la “safety car” da 1.200 milioni di euro messa in pista dal governo la novità più appariscente dell'ultimo aggiornamento dei prezzi dell'energia al mercato tutelato dal 1° luglio. Un'operazione resa drammatica dall'incombere di un aumento a doppia cifra che ha indotto Palazzo Chigi a entrare in gioco, facendo slittare alla mezzanotte passata di oggi l'aggiornamento annunciato all'inizio per lunedì. Vediamo i numeri più nel dettaglio. Nell'energia elettrica, in cui il prezzo per la famiglia timo sale del 9,9% a 22,89 cent/kWh tasse incluse, la ripresa delle economie e della domanda, la corsa dei prezzi del gas e dei permessi di emissione, il minor apporto di fonti rinnovabili che analizzavamo nei giorni scorsi in relazione ai mercati all'ingrosso, ha chiesto un severo tributo alla componente materia prima. +60,9% la PE a oltre 10,6 cent/kWh, temperata da un -16,5% della componente dispacciamento PD a 1,4 cent. Un rimbalzo peraltro destinato a ripetersi a ottobre se il mercato proseguirà su questa china. Da qui, come detto, la scelta del governo di tirare il freno con 1,2 mld dalle aste Ets che hanno consentito all'Arera di tagliare di oltre il 40% la voce oneri di sistema a 2,44 cent, in particolare con un -41% della componente maggiore, quella per gli incentivi alle rinnovabili, a cui si è aggiunto un azzeramento della quota dell'Arim per l'efficienza energetica, reso possibile dal buono stato dei conti e dal drastico taglio degli obiettivi dell'ultimo decreto sui certificati bianchi, che ha fatto prevedere un “significativo avanza di cassa e competenza” del relativo conto a fine 2021. Passando al gas naturale, il calo del 15,3% a 84,67 cent/mc della bolletta della famiglia tipo sconta anche qui un rimbalzo del 44,4% della componente materia prima Cmemt 28,6 cent, cui in questo caso si è aggiunto anche un incremento degli oneri di sistema, con la voce efficienza energetica che, nonostante la citata riduzione degli obiettivi, si è trovata a dover fronteggiare una capienza insufficienza dei conti Csea. Registrando un incremento in termini assoluti di oltre il 44%, che ha pesato sul +1,2% della voce Ods sul prezzo totale. Ciò dovrebbe bastare secondo l'Arera per riequilibrare il fabbisogno del conto entro fine anno.

Fonte: Staffetta Quotidiana