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Gas alle stelle le aziende spengono i forni

 

Ceramica, vetro, carta, acciaio: quasi tutti gli stabilimenti energivori del Lazio sono fermi. Uno stop inevitabile e legato all’esplosione del costo del gas. “Nell’agosto del 2021 – spiega Francesco Borromeo, presidente di Unindustria Cassino, il polmone manifatturiera della regione – il gas si acquistava a 0,20 centesimi per il metro cubo, oggi siamo a 1,80 euro. E il gas, per questo genere di aziende, incide per il 30% sui costi di produzione. È evidente che è impossibile reggere questo colpo”. E poi ci sono le imprese che vendono i loro prodotti in Russia. Dalla ceramica all’automotive fino alla farmaceutica il loro business è oggi in difficoltà, anche perché la Russia pesa per il 2,1% delle esportazioni laziali, una quota ben superiore all’1,6% della media italiana.

Fonte: La Repubblica – Daniele Autieri (pag. 5)