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Sul gas il Pd di letta ha cambiato posizione tre volte in due mesi

 

Il segretario del PD Enrico letta ha lanciato quattro “scelte rapide e coraggiose” sulla politica energetica, dicendo che il tempismo è tutto: stop ad aumenti per famiglie e imprese; aumentare la produzione nazionale di gas; aumentare la produzione di rinnovabili; aiutare le famiglie a ridurre i consumi attraverso l’efficientamento energetico. Sarebbe facile ironizzare sul fatto che il monito arriva tardi e sottolineare che basta rincari non è una proposta concreta un obiettivo astratto. Oggi il Pd chiede, razionalmente, di rilanciare la produzione nazionale. Eppure, meno di dieci giorni fa sembravano pensarla diversamente. Il 2 febbraio Letta rilanciava la contrarietà all’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia, tema su cui era stato duro in passato. Il gas servirà a bilanciare i sistemi elettrici almeno nei prossimi vent’anni. E a tal fine dovranno essere realizzati impianti e reperiti volumi di metano necessari ad alimentarli. Il Pd ha gli stessi ondeggiamenti dei suoi alleati. Ma a differenza degli altri Letta conosce perfettamente il tema. il suo nome è legato al decreto del 2001 che disegnò la disciplina settoriale in vigore sul mercato del gas.

Fonte: Il Foglio – Carlo Stagnaro (pag. III)