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Gas nazionale, 1,5-2 mld mc possono venire da infilling e workover

News nazionali
4 febbraio 2022

 

Circa metà dei 4 miliardi di mc all'anno di incremento della produzione nazionale di gas indicati dal Mite come conseguibili entro i prossimi 2 anni possono venire da attività di perforazione di pozzi aggiuntivi nei giacimenti già in produzione (infilling) e, in parte minore, da attività di manutenzione straordinaria dei pozzi esistenti (workover). L'altra metà dovrebbe invece venire dall'entrata in produzione di progetti non ancora completati. Questo il quadro che i produttori attivi in Italia, per prima Eni, hanno fatto al ministero della Transizione ecologica alcune settimane fa, interpellati sulle prospettive di incremento della produzione. Uno scenario piuttosto diverso dal semplice incremento della produzione "dai pozzi esistenti" prospettato come possibile misura di medio termine contro il caro energia. Quanto ai progetti già avviati ma non ancora in produzione, il maggiore è quello di Argo e Cassiopea, l'offshore siciliano (Eni/Energean), che da solo dovrebbe portare oltre 1,6 mld mc/anno. Un altro progetto di rilievo, questo invece già in fase di avvio, è Longanesi di Gas Plus, in Pianura Padana. Altri 3-5 mld mc all'anno di maggior produzione, sempre secondo il quadro offerto al Mite dagli operatori, sarebbero poi recuperabili sviluppando nuove concessioni in Adriatico, con l'esclusione dell'Alto Adriatico, l'area più promettente in cui l'esplorazione è stata però fermata anni fa. Immaginando di riprendere l'attività anche lì, il potenziale sarebbe molto maggiore. Perché il progetto prospettato dal Mite possa prendere corpo, serve poi che lo Stato trovi un accordo coi produttori su come recuperare gli investimenti necessari e gli effetti delle annunciate cessioni a prezzo calmierato all'industria, non è chiaro se con prolungamenti/ampliamenti degli attuali ambiti di attività o altre forme di contropartita. Si aggiunge a monte l'incognita delle crescenti limitazioni imposte negli anni dall'Italia al comparto, oggi di fatto paralizzato, che contrasta con l'idea di un rilancio e a cui dovrebbe aggiungersi a breve anche il Piano delle aree Pitesai, che vede peraltro ricadere in zona "rossa" entro le 12 miglia gli stessi progetti Argo e Cassiopea.

Fonte: Staffetta Quotidiana