Non solo gas, ma anche petrolio, grano e metalli. La Russia è una potenza delle materie prime e in uno scenario di guerra l’Europa rischierebbe di trovarsi in gravi difficoltà. Basti ricordare quel che accade nel 2018, quando nella lista nera degli Stati Uniti finì il magnate Deripaska e la sua Rusal: il caos nella catena di approvvigionamenti e rincari record che ne seguirono costrinsero Washington a fare marcia indietro. Stavolta potrebbe andare peggio. A parte il rischio per le infrastrutture, sanzioni rigide sconvolgerebbero i mercati delle materie prime. La preoccupazione numero uno è verso il gas con a rischio le forniture, interruzione di flussi e il blocco di Nord Stream 2. Secondo gli analisti un’ulteriore escalation potrebbe eguagliare o superare i livelli record di dicembre.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Sissi Bellomo (pag. 6)
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
Portavoce delle istanze delle aziende industriali energivore