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Enea: “Il caro-energia non frena i consumi. L’aumento di fonti fossili spinge le emissioni”

News nazionali
21 dicembre 2021

 

Il caro-energia non frena i consumi né le emissioni di gas serra, trainate da una crescita dell’uso delle fonti fossili. È quanto emerge dall’analisi del sistema energetico nazionale di Enea relativa al terzo trimestre 2021, che conferma un trend già evidenziato nella precedente rilevazione. Più nel dettaglio la domanda di energia nei mesi luglio-settembre 2021 risulta superiore del 7% rispetto allo stesso periodo del 2020, spinta dall’aumento del Pil (+3,9%) e della produzione industriale (+20,2%). L’Agenzia prevede che la tendenza resti invariata almeno fino a fine anno. Tutto ciò nonostante la “forte accelerazione” dei prezzi che ha portato a nuovi “picchi storici” sia per il gas (+85% sul trimestre precedente, +430% sul luglio-settembre 2020) che per l’elettricità (rispettivamente +67% e +194%). Enea ricorda che questi incrementi sono arrivati “solo in parte” sulle bollette grazie agli interventi del Governo, ma che comunque i rincari sono stati consistenti per i clienti domestici (gas +40%, elettricità +50%) e per le imprese (gas +100%, elettricità oltre il +50%). Lo studio mostra poi un ulteriore rialzo per la richiesta di petrolio (+8%) e di carbone (+25%). Un andamento che trova riscontro anche guardando ai primi nove mesi del 2021: proprio il carbone sale del 10%, il gas naturale del 7%, le rinnovabili “solo” dell’1,5%. L’analisi segnala però un “netto peggioramento” dell’indice Ispred (-35%), elaborato per calcolare i progressi italiani nella transizione energetica.

Fonte: Staffetta Quotidiana