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Gas Intensive: preoccupa Mite su scorte strategiche, intanto avanti con gasivori e interrompibilità

News internazionali
3 dicembre 2021

L’Europa non si assume responsabilità sull’aumento dei prezzi del gas e dell’energia nel suo complesso. Anche ieri il Consiglio dei ministri dell’Ue che si occupano di questa materia si sono divisi su due fronti e hanno rinviato tutto alle proposte che saranno formulate dalla Commissione il prossimo 14 dicembre e alle eventuali decisioni sussunte dal summit dei leader del 16. In realtà anche in questo caso sarà difficile che l’Unione si presenti unita per concordare misure congiunte. Il fronte del nord guidato dalla Germania ha messo nero su bianco la sua contrarietà. Berlino, forte dei contratti di lungo periodo, non ha intenzione di compromettere il vantaggio. Italia, Francia, Spagna, Grecia, e Romania sono schierati sul fronte opposto. Uno stallo che al momento non promette bene. la commissaria Simson ha promesso che si discuterà anche l’ipotesi di stoccare congiuntamente riserve di gas. Ma anche su questo l’intesa appare lontana.

 

Le industrie forti consumatrici di gas riunite della società consortile Gas Intensive esprimono "preoccupazione" per le valutazioni negative del Mite sulla fattibilità della loro proposta di ricorso alle scorte strategiche di gas per ridurre i costi energetici del settore. Per questo in un comunicato diffuso oggi chiedono al Governo di approfondire ancora la questione e, nel frattempo, di mettere subito in campo le misure già possibili e attese, come l'annunciato decreto sugli sgravi sugli oneri di sistema gas per le industrie e il sistema di interrompibilità gas, definendo "inaccettabile" che quest'ultimo tardi ancora. Il consorzio osserva inoltre che l'interrompibilità non può essere il solo strumento per affrontare l'emergenza determinata dal basso livello degli stoccaggi in Europa. Di seguito il testo integrale della nota di Gas Intensive.

"Apprendiamo con preoccupazione - scrive GI - le valutazioni del Governo, espresse in Parlamento, che giudicano non applicabili le misure richieste a livello nazionale per attenuare da subito la tensione sui prezzi del gas per le imprese, quali la cessione con procedura pubblica e a mercato di quote del gas strategico o l'aumento delle importazioni algerine. In merito all'interrompibilità gas - rileva poi il consorzio - la situazione emergenziale del sistema gas, che vede un reale rischio blackout in presenza di stoccaggi insufficienti soprattutto in Europa, richiede una remunerazione adeguata ed opportuni elementi di flessibilità per poter gestire eventuali fermi produttivi. Le imprese stanno programmando la loro attività per il prossimo inverno ed è inaccettabile che non abbiano ancora oggi, a pochi giorni lavorativi dalla fine dell'anno, adeguate indicazioni in tal senso. Infine, non è possibile pensare - concludono le industrie - che l'emergenza rappresentata dal basso livello di stoccaggio in Europa possa essere affrontata con l'unico strumento della interruzione di fornitura alle imprese, strumento per altro già noto ed utilizzato".

Fonte: Staffetta Quotidiana