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Industria, richiesta di sbloccare le riserve strategiche di metano

Proposta. Per ridurre la fame di energia e ridimensionare i prezzi del gas che strangolano le imprese si potrebbe mettere mano ai 4,62 miliardi di metri cubi di stoccaggi strategici di metano, quelli che lo Stato tiene per affrontare le emergenze energetiche. L’idea è una delle proposte che la Confindustria Ceramica ha esaminato ieri durante l’Osservatorio nazionale ceramica. L’industria della ceramica è stata affiancata nella richiesta da un altro segmento esposto, quello cartario: Assocarta e Assografici insieme ai sindacati anno scritto un altro documento congiuto per chiedere di intervenire sulla liquidità del mercato del gas. I rincari pazzeschi dell’energia stanno azzoppando molte imprese i cui conti sono messi in crisi dalla mancanza di materie prime e dagli aumenti dei prezzi all’origine. Un’analisi promossa da Idp con Bcg ha mostrato aspetti sconfortanti; il processo di transizione energetica potrebbe imporre non solamente investimenti aggiuntivi ma anche riduzioni considerevoli dei margini. I sovraccosti ambientali per l’industria hard to abate sarebbero fra i 2,1 e i 2,7 miliardi l’anno per assecondare gli obiettivi di emissione al 2030 con 340mila posti di lavoro a rischio. L’industria della ceramica, in linea con quella della carta propone di migliorare il mercato delle importazioni; aggiornare gli oneri di sistema gli sconti per l’interrompibilità e i sovraccosti normativi; offrire le garanzie Sace a disposizione delle fideiussioni; verificare un’eventuale cassaintegrazione energetica e mettere mano agli stoccaggi strategici.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Jacopo Giliberto (pag. 21)