Le fonti fossili avvelenano l’aria, ma continuiamo ad averne bisogno, più di prima perché la ripresa è forte, le materie prime scarseggiano, le loro quotazioni sono esplose. Sulla scena dei vertici internazionali dedicati all’emergenza climatica, però, è come se l’attuale congiuntura economica non esistesse. Questa dissociazione comunicativa non aiuta la comprensione della complessità dei fenomeni legati alla transizione energetica da cui dipende il futuro delle nuove generazioni e la vita del pianeta. Dovremmo chiederci perché nessuno si sia occupato per tempo dell’aumento dei prezzi del gas, che resterà a lungo fondamentale per l’equilibrio del sistema. Inoltre, si dovrebbe continuare a parlare in maniera approfondita di nucleare e di imposte minime globali, come si è iniziato a fare al G20 di Roma.
Fonte: Corriere della Sera, L’Economia – Ferruccio De Bortoli (pag. 3)