Con una mano offre più gas all’Europa, con l’altra indica la strada che la Russia intende imboccare per presentarsi con le carte in regola alla Cop26, impegnandosi a raggiungere la neutralità energetica al 2060. Vladimir Putin sperimenta il difficile equilibrio cui è chiamata la Russia che si appoggia su petrolio e gas per un 35% delle entrate del bilancio, allo stesso tempo è una delle principali vittime dei fenomeni generati dal cambiamento climatico. Determinata a ridurre la dipendenza da Mosca, ora l’Europa chiede ai russi più gas per ridimensionare i prezzi. E Putin sembra disposto ad accontentarla. <<Se ci chiedono di aumentarle, siamo pronti ad aumentarle. Aumenteremo quanto i nostri partner ci chiedono>>. Gazprom mantiene gli impegni assunti nei contratti a lungo termine senza affrettarsi a offrire ulteriori forniture a breve. Anche perché il monopolio russo si è concentrato su ricostruire le scorte intaccate dallo scorso inverno rigido. Secondo Putin l’instabilità nei prezzi energetici non è nell’interesse di nessuno, considerando che gli aumenti costringono imprese ed economie a ridurre i consumi. Infine, Putin ha assicurato che mosca è pronta a prolungare il transito attraverso l’Ucraina anche oltre il 2024.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Antonella Scott (pag. 7)
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Portavoce delle istanze delle aziende industriali energivore