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Caro-energia: se non si individua la causa non si trova la risposta

News nazionali
8 ottobre 2021

Superata su tutti i mercati europei la soglia dei 100 €/MWh per l’energia elettrica, si è incominciato a parlare di tempesta perfetta. Infranta la barriera dei 200 €/MWh la tempesta perfetta è diventata uno tsunami. A quale iperbole possiamo ora assimilare un'esplosione dei prezzi che ha frantumato il muro dei 300 €/MWh e quello dei 100 €/MWh per il gas? Il guaio però non è tanto che mancano le parole adatte a descrivere il fenomeno, quanto che non siamo in grado di cogliere con esattezza le cause strutturali che hanno generato questa situazione,  precipitata oltretutto all’improvviso e con una accelerazione crescente. Abbiamo già avuto modo di dire, ma è bene ripeterlo, che la transizione energetica non c’entra per nulla, come è improprio individuare l’elemento scatenante della crisi nella crescita della domanda di LNG in Cina ed in genere nel Far East asiatico. Questo ha certamente concorso a far lievitare i pezzi, per l’integrazione su scala mondiale del mercato del gas, ma ha sottratto quantitativi limitati dall’area europea, nella quale comunque i consumi sono aumentati in misura limitata senza raggiungere per lo più i livelli ante-Covid. Lo squilibrio domanda-offerta che indubbiamente stiamo scontando è allora da ricondurre al lato dell’offerta e si ripropone il tema dell’opacità delle informazioni sullo stato del sistema gas in Russia. Che lì stia la chiave del problema è fuori dubbio, perché si sono ridotti i flussi verso l’Europa Occidentale, anche se questo deficit è stato compensato  da nuove fornitura nell’Europa centrale e nei Balcani.

 Fonte: Quotidiano Energia