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Putin segna a porta vuota

News nazionali
8 ottobre 2021

Poche semplici parole di Putin - siamo pronti a darvi più gas - hanno avuto ieri effetti di enorme peso: arrestare la spirale rialzista dei prezzi gas che in queste ore rischia di diventare contagio sistemico per l'economia. Quasi ricordando lo storico "whatever it takes" di Mario Draghi che nel 2012 raffreddò lo spread, nel contempo quella frase ha però rafforzato la posizione della Russia nei confronti dell'UE a livelli che è difficile sovrastimare, e per l'Europa non è certo un bene. Quel potere a Putin però, l'Europa sembra fare di tutto per regalarlo. Il motivo è che, anche se nella sua reazione disorientata al pauroso rally dei prezzi il Vecchio Continente indica il vulnus nell'offerta, ciò che sta scuotendo i mercati ha assai più a che fare con la domanda, ed è quindi su questa che bisognerebbe puntare l'attenzione. Il vero problema da risolvere quando dalla teoria si scende nella vita reale, è piuttosto se siamo sicuri di riuscire a sopportare gli scossoni che la società e l'economia riceveranno lungo il percorso. E qui purtroppo, come già scritto, l'esperienza di questi giorni sembra mostrare che i policy maker non avessero la minima idea della gravità, dell'intensità e della durata dei contraccolpi a cui il sistema va incontro, anche come conseguenza delle loro scelte, e di cui quanto viviamo in queste settimane sembrano una prova generale. Bisognerebbe anche ricordarsi però per quali ragioni nell'ultimo decennio gli operatori hanno ridotto la quota di impegni di lungo periodo nei loro portafogli. Se lo si fa, si capirà infatti anche che la questione, lungi dall'essere un tema semplicemente regolatorio e di market design liberalizzato, rimanda a nodi assai più fondamentali di politica energetica e andamento dell'economia.

Fonte: Staffetta Quotidiana