Lo shock energetico sembra più lontano. La promessa di Putin di aumentare le forniture russe di gas all’Europa ha da un lato quasi dimezzato il prezzo del gas stesso e dall’altro calmato i mercati. I motivi sono almeno due. Il primo passa per l’economia e gli utili delle aziende, duramente colpiti dal costo del gas alle stelle. Capital Economics calcola che un eventuale razionamento energetico può portare via ogni trimestre lo 0,5% del Pil. Un ulteriore rincaro dell’energia metterebbe ulteriormente in affanno le industrie, già in difficoltà per la carenza di materie prime e componenti. Il secondo motivo riguarda l’inflazione. Un rincaro esorbitante del costo dell’energia farebbe salire l’inflazione al di sopra degli obiettivi Bce. Questo porterebbe a un rialzo dei prezzi a cascata su vari beni. Il calo dei prezzi di ieri ha avuto un effetto analgesico su questo timore.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Morya Longo (pag. 11)
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Portavoce delle istanze delle aziende industriali energivore