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La dura legge di gas e barile sveglia la stagflazione

News nazionali
4 ottobre 2021

I prezzi di petrolio e gas rischiano di salire ulteriormente e, di conseguenza, nei prossimi mesi aggiudicarsi forniture potrebbe essere ancora più difficile. L’intero mercato dell’energia è sotto pressione, con il barile del petrolio che la settimana scorsa ha toccato gli 80 dollari. In Cina la ripresa dell’economia dopo la pandemia ha provocato una carenza di carbone disponibile e, dunque, la domanda di gas è esplosa. Il prezzo per assicurarsi una fornitura ha toccato in Asia livelli record mai raggiunti, sopra i 34 dollari per milione di BTU (British Termal Units). Ciò ha provocato rialzi anche in Europa, dove le difficoltà del settore erano già presenti da mesi, dovute ad un inverno lungo, a forniture limitate dalla Russia, a scarsità di vento per fare girare le pale eoliche. Nel mondo del petrolio la domanda è alta, nonostante la spinta dei governi a favore delle energie rinnovabili. Quest’estate, è cresciuta di quasi il 15% rispetto ad un anno prima e l’offerta è calata. E’ prevista per lunedì 4 ottobre una riunione dell’OPEC+ e ci si aspetta che i produttori aprano un po’ di più i rubinetti. Il loro obiettivo è mantenere il prezzo del barile di greggio tra i 70 e gli 80 dollari e ci si aspetta che decidano di aumentare la produzione di 400mila barili al giorno per evitare che i prezzi salgano ulteriormente.

Fonte: Corriere della Sera, L’Economia – Danilo Taino (pag. 6)