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Arera, la corsa dei prezzi è il “costo dell'incertezza”

News nazionali
25 settembre 2021

La corsa dei prezzi attuale è il “costo dell'incertezza”, in una fase di passaggio tra il modello tradizionale che viene meno e la lentezza con cui il nuovo si sviluppa, esponendoci a una “grande vulnerabilità”. Ciò se da un lato spinge a procedere sulla strada della transizione energetica, dall'altro impone che essa sia “giusta”, anche rendendo strutturali interventi straordinari come quello varato ieri dal Governo per contenere le bollette. Sono alcuni spunti dalla relazione al Parlamento del presidente dell'Autorità per l'energia, Stefano Besseghini, che ha toccato molti altri nodi chiave del settore, dall'evoluzione del mercato elettrico, al futuro del gas, alla fine dei prezzi tutelati alla gestione degli oneri di sistema. “Gli andamenti dei mercati dell'energia – ha detto Besseghini - dimostrano il costo dell'incertezza”. “Il venir meno degli asset storici e la lentezza nello sviluppo delle rinnovabili e delle infrastrutture necessarie alla loro integrazione sistemica ci collocano in una posizione di grande vulnerabilità”, ha aggiunto. “La transizione, se pur accettata e condivisa – ha rilevato ancora – rischia di porci di fronte a extra-costi che potrebbero incidere maggiormente sulle categorie più deboli”. Da qui, ha detto, il doppio impegno dell'Arera a supporto della transizione e a tutela dei consumatori. Secondo Arera la pressione al rialzo sui prezzi “si manterrà nell'immediato futuro”, e si prevede un “riallineamento molto lento” verso il basso. A margine della relazione Besseghini ha detto di prevedere un quadro “abbastanza costante fino al primo trimestre 2022, poi ci dovrebbe essere una ricollocazione in basso, si pensa per un avvio di Nord Stream 2 e della possibilità di superare questa fase di corto di energia, di gas in particolare che c'è in Europa". Riguardo il mercato al dettaglio, Besseghini ha evidenziato che le aste di quest'anno per 200.000 piccole imprese uscite dalla tutela hanno dimostrato la bontà del modello, che “nella maggioranza dei casi” ha portato a prezzi inferiori rispetto alla maggior tutela.

 Fonte: Staffetta Quotidiana