Eni, il sole in bottiglia costa 2 mld

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21 settembre 2021

L’altro nucleare, quello senza uranio né scorie radioattive ottenuto da Eni  e dal Mit di Boston replicando l’energia del sole, ha un costo d’avvio di almeno 2 miliardi di dollari. Si tratta di stime di mercato proiettate al 2025 e al 2030, quando Cfs, società spin-out del Mit di cui Eni è il maggiore azionista, prevede di realizzare il prototipo sperimentale per poi arrivare alla prima centrale da collegare alla rete elettrica. Spese che ovviamente sono destinate a scendere quando la tecnologia della fusione a confinamento magnetico diventerà commercialmente scalabile, tanto che si prevede per l’energia prodotta un prezzo allineato a quello delle più efficienti fonti rinnovabili. Un investimento che appare più che sostenibile. Intanto ieri Eni ha perso terreno in bosa, chiudendo a -4,8% per via dello stacco dell’acconto sul dividendo 2022, che ammonta a 0,43 euro per azione. La cedola sarà messa in pagamento domani mentre il restante 50% sarà versato il prossimo anno. Eni è stata inoltre confermata ieri nel Global Compact Lead per l’impegno verso il programma omonimo delle Nazioni Unite  e i suoi 10 principi per un business responsabile.

 

Fonte: MF – Angela Zoppo (pag. 13)

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