Il gas è ormai così caro che per generare elettricità non solo si preferisce il carbone, ma si torna persino a bruciare petrolio: uno sviluppo inquietante nell’era della transizione energetica. Questa scelta sta prendendo piede in Asia, in un periodo in cui procurarsi Gnl è diventato molto difficile oltre che costosissimo. Ma di fronte allo shock energetico che stiamo vivendo nemmeno l’Europa del green deal riesce a farcela affidandosi soltanto a soluzioni “pulite”: le rinnovabili hanno una penetrazione ancora troppo bassa oltre ad essere intermittenti. Così il carbone è tornato in auge, in quanto più conveniente anche dopo aver tenuto conto dei costi per i diritti CO2. A livello mondiale il passaggio dal gas al petrolio comincia a essere un fenomeno evidente che secondo l’Aie comporterà consumi extra di 150-200mila barili al giorno fra il terzo trimestre e l’inizio 2022. Secondo Bank of America la conversione potrebbe verificarsi su ampia scala e anche alcuni impianti petrolchimici potrebbero effettuare lo switch se il divario dovesse durare a lungo.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Sissi Bellomo (pag. 27)