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Illusione e pregiudizio, energia pulita così rischiamo di perdere la battaglia

News nazionali
13 settembre 2021

Il dibattito sull’energia in Italia è viziato da troppi equivoci, diffuse illusioni e pregiudizi ideologici. Il Ministro Cingolani ha semplicemente detto che bisogna avere un atteggiamento laico, realistico e non prevenuto. L’Italia ha rinunciato al nucleare senza aver deciso dove mettere le scorie, ma partecipa al progetto International thermonuclear experimental reactor per i reattori da fusione. L’ENI nei giorni scorsi ha annunciato i progressi di una sua controllata nella ricerca della fusione a confinamento magnetico: energia stellare si preferisce chiamarla, pur di togliere l’imbarazzante aggettivo “nucleare”. Come affermato da Massimo Mucchetti, ex presidente della Commissione Finanze del Senato, in Italia c’è una sorta di populismo ambientalista, che dice no alla carbon capture storage (tecnologia nella quale l’Italia potrebbe essere all’avanguardia nel mondo), no al nucleare senza distinguere tra fissione e fusione, no ai biocarburanti senza distinguere tra quelli di prima generazione, come l’olio di palma da superare, e quelli avanzati, per esempio dai rifiuti. In Italia, nonostante tutti gli sforzi degli ultimi anni, la quota di fonti fossili nella copertura dei fabbisogni energetici è ancora dell’80% e al 65% nella generazione elettrica. Il contributo delle rinnovabili è aumentato del 10% ma non a discapito delle fonti fossili, bensì del nucleare, unica altra fonte zero carbon, espunta per ragioni sostanzialmente ideologiche dalle politiche energetiche in Occidente, ma non in Oriente. A giudizio di Alberto Clò, direttore della rivista Energia, senza il nucleare la lotta al riscaldamento climatico è quasi impossibile.

Fonte: Corriere della Sera, L’Economia – Ferruccio de Bortoli (pag. 2)