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L’alta tensione nel Golfo allontana la prospettiva d’intesa con l’Iran

News internazionali
5 agosto 2021

Il tentato dirottamento si è concluso: con un breve comunicato è stata messa fine al misterioso sequestro che nelle acque del Golfo di Oman ha coinvolto la Asphalt Princess, la nave battente bandiera panamense abbordata martedì da un commando armato di otto/nove uomini. Il commando avrebbe poi lasciato la nave verso la mezzanotte, dileguandosi così come era apparso. La chiamano guerra delle ombre. Una guerra combattuta dietro le quinte in cui i due belligeranti, Israele ed Iran, non confermano quasi mai le loro azioni militari, anche quando vengono portate avanti con successo. La cronaca degli ultimi anni racconta una lunga serie di esplosioni e di incidenti sospetti avvenuti in strutture industriali e nucleari sul suolo dell’Iran. L’episodio di questa guerra delle ombre che potrebbe imprimere una svolta, e non certo in direzione della pace e degli accordi, è l’attacco avvenuto il 29 luglio contro il tanker per prodotti petroliferi Mercer Street, colpito a quanto sembra da un drone suicida che ha ucciso due membri dell’equipaggio. Gerusalemme ha subito interpretato l’attacco come un atto ostile. Il premier israeliano, Naftali Bennet, ha subito fatto capire che Israele è capace di agire contro l’ Iran anche da sola. Stati Uniti e Regno Unito hanno subito accusato l’Iran della paternità dell’attacco (negato da Teheran), invocando una risposta collettiva contro Teheran a una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il cui obiettivo, difficilmente raggiungibile visto il potenziale veto di Russia e Cina, sarebbe una risoluzione di condanna contro Teheran. Gli USA sono intenzionati ad inviare in loco dei rinforzi, mentre Israele si preparerà ad una rappresaglia militare proporzionata, e vorrebbe che i suoi alleati d’oltreoceano si unissero.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Roberto Bongiorni (pag. 10)