Eni, Leu: piano non adeguato per il clima, il governo intervenga
Il Governo dovrebbe intervenire per far sì che il piano industriale di Eni sia coerente con gli obiettivi del Pnrr e i target di decarbonizzazione fissati dall'Ue al 2030: è la richiesta di alcuni senatori di Leu, che la scorsa settimana hanno presentato un'interrogazione al Senato rivolta ai ministri della Transizione ecologica e dell'Economia. I senatori hanno infatti ricordato che lo scorso 5 giugno Eni ha annunciato “il suo piano di neutralità climatica al 2050 con la riduzione delle emissioni, rispetto al 2018, del 25%, entro il 2030 e del 65% entro il 2050. Tutti i piani nazionali – hanno aggiunto – assumono invece il 1990 come anno di riferimento”. Secondo i senatori, “ancorarsi al 2018 rappresenta un'inaccettabile scorciatoia e un prolungamento capzioso di attività nocive e non più necessarie alla vita dei cittadini. Tali cifre di riduzione – hanno sottolineato – dimostrano che Eni si è dotata di piani industriali per la decarbonizzazione non adeguati alle esigenze della salute e alle politiche del Pnrr, volte a combattere la grande minaccia di questo secolo, il cambiamento climatico, come riconosciuto anche dall'accordo di Parigi del 2016”. Per questo i rappresentati di Leu hanno chiesto al Governo di sfruttare le partecipazioni societarie del ministero dell'Economia e di Cassa depositi e prestiti, affinché il “gruppo dirigente di Eni desista dal perseguimento di politiche a danno degli interessi generali del Paese e, verosimilmente, non in grado di reggere la concorrenza sul mercato di compagnie operanti nello stesso settore, maggiormente pronte al cambiamento”. Infine, hanno concluso i senatori, la strategia di Eni deve “cambiare velocemente rotta impegnandosi nella sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili, a difesa dell'ambiente, della salute e nell'adesione agli obiettivi Ue” di decarbonizzazione al 2030.
Fonte: Staffetta Quotidiana