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Shale, operatori Usa prudenti su aumenti produttivi nonostante corsa dei prezzi

News internazionali
29 giugno 2021

Nonostante il rally dei prezzi del petrolio, gli operatori Usa dello shale oil stanno evitando di lanciarsi in nuovi incrementi produttivi per paura di essere nuovamente "puniti" da mercato per una reazione troppo pronta alle sollecitazioni della domanda. Lo rileva oggi un articolo del Financial Times, che rileva come il rig count di Bake Hughes - rilevazione del numero di infrastrutture di perforazione in attività - resta ampiamente al di sotto del livello degli ultimi anni (375 la scorsa settimana) nonostante i prezzi del petrolio Usa siano raddoppiati negli ultimi 12 mesi. La produzione di greggio americana si trova oggi un 15% sotto il record dello scorso anno a quasi 13 mln bep/g. L'articolo evidenzia che un operatore come la Devon Energy sta mantenendo invariata la produzione quest'anno e per il prossimo ha deciso che un eventuale incremento non andrà oltre il 5% e che, nel contempo, la borsa sembra premiare questa strategia con importanti recuperi di valore dei titoli. Un ulteriore motivo di prudenza, conclude l'articolo, è legato alle prospettive incerte per i prezzi petrolio nel contesto della transizione energetica.

Fonte: Staffetta Quotidiana