Inquinare sarà più costoso. Almeno in Europa. E non riguarderà solo le fabbriche ma anche il trasporto e il riscaldamento domestico. In vista della presentazione del Green Deal europeo il 14 luglio, iniziano a circolare le prime bozze del provvedimento. L’obiettivo di tagliare le emissioni del 55 per cento entro il 2030 resta e una parte del progetto riguarda le emissioni da combustibile fossile. Da quasi venti anni vige il sistema ETS che ha introdotto una sorta di autorizzazione a inquinare che riguarda gli stabilimenti produttivi più grandi. In Italia riguarda 1200 siti che generano il 40 per cento delle emissioni del Paese. Bruxelles vuole rivedere questo sistema e stabilire un prezzo anche all’inquinamento da navi, trasporto su strada e riscaldamento. Nelle bozze si prevede la riduzione una tantum delle autorizzazioni, facendo diminuire poi la quantità di permessi ogni anno. Le percentuali sono ancora oggetto di trattativa, così come l’ampliamento della riserva di stabilità di mercato dell’ETS che mira a tenere alto il prezzo dei crediti. L’obiettivo sarebbe quello di assorbire nella riserva almeno un quarto dei permessi. Un’altra misura punta a eliminare in maniera selettiva anche le autorizzazioni gratuite. Nello stesso tempo dovrebbe essere fissata una tassa per chi importa beni prodotti con metodi che generano inquinamento, in particolare cemento e acciaio.

Fonte: La Repubblica – Claudio Tito (pag. 26)