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"Il Tap protegge l’Italia dalle turbolenze"

News nazionali
1 luglio 2021

Sull’Europa post Covid si sta addensando la tempesta perfetta delle forniture di gas, i cui prezzi sono saliti alle stelle. Una bufera dovuta a più fattori concomitanti che si sintetizzano in: minori produzioni causate anche dal Covid; fortissima domanda Gnl dall’Asia e Sud America; meno afflusso di gas dalla Russia attraverso l’Ucraina; e stoccaggi rimasti vuoti. L’Italia riesce a subire meno sofferenze di quanto non sarebbe avvenuto se non fosse entrato in funzione il Tap. A spiegare la situazione è Marco Alverà, ad di Snam che ricorda che <<l’Italia pur soffrendo questa rapida salita dei prezzi, con aumenti di quasi il 600%, ne esce con meno problemi di altri Paesi europei, anche grazie al Tap. Il nostro Paese, infatti, prima che partisse questo gasdotto ha sempre pagato il gas più delle altre nazioni Ue. Oggi quindi l’aumento è più contenuto di quanto lo sarebbe stato senza il Tap, grazie al quale possiamo anche esportare gas in Europa. Senza la pipeline il differenziale di prezzo rispetto all’Ue sarebbe stato molto più altro>>. Nel periodo pre Tap si registrava uno spread del 10% circa a sfavore dell’Italia, che quest’anno si è sostanzialmente annullato. <<In più l’Italia ha stoccaggi di gas maggiori degli altri Paesi Ue e sono anche regolati, quindi tendono a riempirsi più facilmente. Il resto d’Europa il prossimo inverno potrebbe trovarsi in difficoltà.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Raoul de Forcade (pag. 17)