Il Tavolo della domanda di Confindustria, che riunisce industrie a forte consumo di elettricità e gas, chiede al governo di intervenire rapidamente sulle conseguenze per il mondo produttivo della corsa dei prezzi dell'energia, in particolare con sgravi sugli oneri CO2 all'industria che siano commisurati all'aumento dei prezzi dei permessi e, sul gas, con gli attesi sgravi sugli oneri di sistema e intervenendo sui costi infrastrutturali delle importazioni (pancaking tariffario). E' quanto si legge in una nota diffusa oggi dal Tavolo. "La azioni del Governo per limitare l'aumento delle tariffe riusciranno a frenare il pesante effetto che gli aumenti dei costi energetici stanno avendo sull'industria manifatturiera?", si chiedono le industrie energivore, aggiungendo che a loro giudizio "la risposta è purtroppo negativa, soprattutto leggendo l'intervista dell'amministratore di Snam Rete Gas (Marco Alverà, ndr) sulla stampa di ieri che segnala aumenti del prezzo del gas del 600%. E non sarà certo il Tap - prosegue il Tavolo della Domanda - che un contributo positivo lo porta ma che purtroppo è una goccia nel mare, a risolvere una questione geopolitica complessa, che vede impegnati la Russia a tenere l'Europa sotto scacco limitando i flussi in export e i Paesi dell'Europa del Nord a garantirsi le migliori forniture russe e norvegesi, da rivendere poi agli italiani maggiorati dei costi delle infrastrutture di trasporto". Sul primo tema il Tavolo chiede che siano attivati "i necessari strumenti di protezione per le imprese energivore dai costi della CO2 gravanti sull'energia elettrica, con contingenti coerenti con i recenti aumenti dei prezzi come avviene nel resto d'Europa". Sul secondo di concludere "l'iter applicativo della norma sui gasivori, bloccato da anni, e intervenendo a Bruxelles sul duro scontro che da mesi va in atto sul tema del c.d. pancacke delle tariffe".

Fonte: Staffetta Quotidiana