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Eni in cerca di partner per la scommessa sulle tecnologie verdi

Dopo qualche discussione riservata tra la dirigenza, l’Eni  ha deciso di fare una rassegna delle tecnologie per definirne e la fruibilità nell’ottica di possibili future valorizzazioni. Uno studio di fattibilità da realizzare nei prossimi mesi e che potrebbe anche non dare seguiti strategici. Se invece l’esito fosse incoraggiante, il management potrebbe contattare fondi o consulenti in cerca di futuri partner disposti a investire in nuovi progetti come la fusione magnetica e i biocarburanti vegetali, due ambiti dove l’azienda è ben posizionata. L’ad Claudio Descalzi ha dichiarato che l’obiettivo dell’inventario sarà isolare due o tre brevetti che abbiano mercato e fattibilità economica, per avviarli al marketing con investitori o altri operatori. Il modello è quello delle compartecipazioni, di tendenza e che la stessa Eni sta sviluppando per deconsolidare alcune attività negli idrocarburi. Eni è inoltre impegnata a rinunciare all’olio di palma entro il 2023 e ridurre le emissioni dei propri clienti. Per questo ha creato un database di analisi con 260 possibili biocarburanti come sottoprodotti industriali, oli vegetali, grassi animali. L’altro filone rivoluzionario è la fusione magnetica per generare energia dall’isotopo di idrogeno. Poi c’è la grande partita dell’idrogeno come combustibile per trasporti pesanti e a lungo raggio.

Fonte: La Repubblica – Andrea Greco (pag. 23)