Skip to main content

La tempesta perfetta sull’energia, gas ed elettricità a carissimo prezzo

News internazionali
5 luglio 2021

Ad incidere sulla corsa al rialzo delle materie prime energetiche è stato il “combo” non preventivabile di una primavera che ha avuto temperature molto più basse della media fino a maggio, seguita da un mese di giugno dove la colonnina ha raggiunto livelli record per calore ed afa. Tutto questo ha causato un aumento delle quotazioni del gas naturale, prima per riscaldare abitazioni ed uffici, poi per alimentare condizionatori ed impianti di raffreddamento degli uffici. E tutto questo si è verificato nel momento in cui l’Europa si è trovata a corto di gas, con una parte degli stoccaggi vuoti a causa della domanda della tarda primavera, un periodo nel quale solitamente i depositi vengono riempiti dagli operatori, approfittando dei prezzi mediamente più bassi. Inoltre, i Paesi UE hanno ricevuto meno gas dalla Russia: Gazprom sembra avere difficoltà estrattive in alcuni giacimenti ed è impegnata nel braccio di ferro con gli Stati Uniti per il gasdotto North Stream e ha prenotato meno capacità attraverso i tubi che passano a Sud, dall’Ucraina. Dalla Norvegia è arrivato meno gas del solito, per problemi agli impianti del Mare del Nord. Ad una tale situazione occorre aggiungere che gli impianti di ri-gassificazione lavorano a regime ridotto, perché la maggior parte delle navi gasiere vengono dirottate verso l’Asia, dove la richiesta è più alta ed il prezzo maggiore fa la domanda. Quindi, nei principali hub europei il gas ha superato la settimana scorsa per la prima volta i 36 euro/MWh, pari a sei volte il prezzo di un anno fa nel pieno della pandemia. Un rialzo che ha riflessi anche sull’elettricità, in particolare in quei Paesi, come l’Italia, che hanno puntato sul gas per alimentare la maggior parte delle loro centrali.

Fonte: La Repubblica, A&F – Luca Pagni (pag. 2)