Skip to main content

Energivori, le richieste al governo per sedersi al tavolo della transizione

News nazionali
13 luglio 2021

Per iniziare a parlare di decarbonizzazione dei settori “hard to abate” (chimica, cemento, acciaio, carta, ceramica, fonderie, vetro) è necessario prima di tutto che il governo metta in campo urgentemente una serie di interventi che rafforzino, proroghino, affinino e garantiscano la continuità degli attuali meccanismi di sostegno e sgravio all'industria energivora: interrompibilità, sgravi per i gasivori, limitazione della speculazione sul mercato della CO2, revisione dei Certificati bianchi con fondi Pnrr, proroga fino al 2030 dell'import virtuale in scadenza a fine 2021 con clausola “verde”, sostegno ai Ppa anche con condivisione del rischio di esposizione al prezzo Pun e Psv. Sono le richieste che le associazioni dell'industria energivora hanno indicato come precondizione per definire una strategia di decarbonizzazione dei settori hard to abate. Le proposte sono contenute in un documento messo a punto da Boston Consulting su commissione Interconnector Energy Italia, in rappresentanza di Federbeton, Federacciai, Assocarta, Confindustria Ceramica, Federchimica, Assofond e Assovetro. Il documento è stato presentato all'inizio di luglio al Mise e la scorsa settimana in una conferenza stampa presso la sede di Confindustria. A valle di questa “fase zero” ci sarebbero poi la “fase uno” con ulteriori interventi: dalla creazione di un fondo dedicato alla decarbonizzazione dei settori in questione all'identificazione di un ente terzo che certifichi i progetti elegibili all'interno di un perimetro di iniziative definito; dall'estensione dei settori che beneficiano delle compensazioni indirette degli oneri della CO2 attualmente esclusi (come la ceramica) alla facilitazione all'accesso a combustibili low carbon come il Css, con supporto economico attraverso i Tee; da un fondo pubblico a sostegno dello sviluppo dei Ppa versi a misure l'uso del biometano dei settori industriali oltre che nei trasporti, identificando meccanismi per remunerare la differenza tra il prezzo del biogas e il prezzo del metano fossile.

Fonte: Staffetta Quotidiana