Skip to main content

Eni, Enel e Snam a confronto sul rapporto Aie “Net Zero”

News internazionali
22 luglio 2021

Ieri si è tornato a parlare del rapporto Net zero pubblicato a maggio dall'Aie. L'occasione è stata il webinar organizzato dalla Rappresentanza permanente d'Italia presso le Organizzazioni internazionali a Parigi, in collaborazione con Enea, “Energia e clima nella transizione energetica: il contesto italiano e internazionale nella prospettiva del G20 e della Cop26”, sulla scia del confronto con Assopetroli sul documento. Con i rappresentanti dell'Aie Fatih Birol e Laura Cozzi, hanno discusso il rapporto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini, Maria Chiara Carrozza del Cnr, Marco Alverà di Snam, Carlo Tamburi di Enel, Fabio Gallia di Fincantieri e Lapo Pistelli di Eni. Birol ha sottolineato che l'Aie “non ha fatto che tradurre nel settore energetico l'obiettivo net zero annunciato dai leader mondiali”. L'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura in 1,5 gradi è realizzabile, ha detto, ma solo se c'è collaborazione di tutti. Servirà certamente un “lavoro erculeo” ma, anche se l'obiettivo non sarà pienamente raggiunto, Birol ritiene preferibile sforarlo di qualche decimo che arrivare al 2050 con un aumento di 3 gradi come da “scenario base”. Ma, ha ricordato, la decisione sugli obiettivi resta agli Stati e agli investitori, noi ci siamo limitati a disegnare un percorso per raggiungerli. Giovannini ha esordito sulle responsabilità della politica che non si è mossa per tempo. Sapevamo da vent'anni, ma addirittura dal rapporto del club di Roma del 1972”, ha detto, “che intorno agli anni 2020-2030 avremmo affrontato dei rischi enormi. Giovannini ha espresso apprezzamento per il piano di decarbonizzazione del Regno Unito. Il ministro ha evidenziato l'importanza della sostenibilità sociale delle misure. Sul pacchetto Fit for 55, presentato mercoledì scorso dalla Commissione europea, ha aggiunto: “nei prossimi due anni la vera sfida è capire come queste misure diventeranno operative”. E ha concluso: “senza infrastrutture sostenibili, non avremmo una mobilità e un'economia sostenibile”. Cozzi ha fatto una panoramica sul rapporto. Gli obiettivi al 2030 impongono di quadruplicare le rinnovabili, moltiplicare per diciotto i veicoli elettrici e ridurre del 4% l'anno l'intensità energetica. Carrozza ha detto che la transizione ecologica può essere un'opportunità anche per le piccole e medie imprese italiane, mettendo l'accento sul ruolo della scienza nella “quarta rivoluzione industriale, che è anche la prima rivoluzione industriale sostenibile”. Alverà ha riconosciuto al rapporto Net zero il ruolo di “pietra miliare”. Tamburi è d'accordo con Birol sulla necessità di un coordinamento internazionale per la transizione. “La differenza la faranno i comportamenti dei singoli. Gallia ha messo l'accento su regole, competenze e finanza verde. Per Pistelli nella transizione bisogna valutare bene i tempi e si deve restare fedeli al principio della neutralità tecnologica.

Fonte: Staffetta Quotidiana