Una tappa in Angola mercoledì, subito dopo il Congo. Per Mario Draghi cercare alternative al gas russo costa tempo e chilometri. Chiusi gli accordi con Algeria ed Egitto, la disputa sul pagamento in rubli e la probabilità di dover rompere i rapporti commerciali con lo Zar impongono di farlo rapidamente. la visita del premier serve a garantirsi un bene fin qui snobbato perché costoso: il Gnl. La visita vale l’equivalente di cinque, forse sei milioni mc l’anno. Il nemico della strategia è il tempo. Cingolani lo ha fatto capire chiaramente: il problema è il prossimo inverno. Per questo il governo sta ponendo molta attenzione alle aste per gli stoccaggi e se poi lo stop al gas russo arriverà davvero, occorrerà anche prepararsi ad una riduzione dei consumi. Il primo passo è stato quello di disporre la riduzione di un grado della temperatura invernale negli uffici pubblici e l’innalzamento di altrettanto in estate. Il prossimo passo saranno le utenze per il riscaldamento domestico.
Fonte: La Stampa – Alessandro Barbera (pag. 13)
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