Russel Hardy, che guida Vitol, il più grande trader indipendente di greggio al mondo, ha annunciato che intende interrompere le transizioni con il petrolio russo entro fine anno. Sotto i cieli della guerra i margini di garanzia chiesti dalle banche sono cresciuti a dismisura. La scommessa finanziaria fa tremare le spalle più solide. La notizia trova un’indiretta conferma dall’Aie che nelle sue previsioni dice che a partire da maggio la Russia potrebbe essere costretta a rinunciare a 3 milioni di barili di greggio al giorno per i mancati acquisti occidentali. La raffinazione russa ha ridotto l’attività ai minimi: il 70% in meno della media stagionale secondo S&P. Le vendite sono in discesa a marzo da 11,1 a 10,6 milioni di barili al giorno. La sensazione è che le sanzioni comincino a portare risultati. Mosca cerca intanto nuovi sbocchi per il suo petrolio.
Fonte: Il Foglio – Ugo Bertone (pag. V)
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Portavoce delle istanze delle aziende industriali energivore