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Intesa Sanpaolo, stretta sul credito al carbone e allo shale

News nazionali
28 luglio 2021

Intesa Sanpaolo ha aggiornato le regole per l'operatività creditizia del Gruppo nel settore del carbone e ha introdotto regole dedicate per il settore oil e gas non convenzionale. Le regole, si legge in una nota, si applicano a tutte le società del Gruppo e in tutti i Paesi in cui operano. In particolare, con l'aggiornamento delle “Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone” il Gruppo si impegna ad azzerare entro il 2025 la quota di servizi finanziari verso controparti appartenenti al settore dell'estrazione del carbone. Vengono inoltre rivisti e rafforzati limiti ed esclusioni previsti per il settore della generazione di energia elettrica da carbone, dando rilievo ai piani di transizione delle aziende operanti in tale settore. Le nuove regole introducono limiti ed esclusioni in relazione alle risorse “shale oil & gas”, “tar sands” e “tight oil&gas”, che sono ottenute con tecniche non convenzionali e la cui estrazione genera maggiori emissioni di gas serra rispetto alle risorse estratte con tecniche convenzionali, determinando maggiori impatti ambientali. La policy esclude anche l'esplorazione e l'estrazione in aree geografiche caratterizzate da ecosistemi fragili, ad esempio l'Artico o l'Amazon Sacred Headwaters. Il Gruppo si impegna ad azzerare le esposizioni collegate a risorse non convenzionali entro il 2030 come dettagliato nelle Regole. Il Gruppo, si legge nel comunicato, sosterrà le aziende nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, anche attraverso finanziamenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, ad esempio nella forma di “green loan”, “sustainable loan”, “transition loan”, “acquisition/project transition financing”.

Fonte: Staffetta Quotidiana