Tavolo domanda, allarme dopo l’accordo su Nord Stream 2

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28 luglio 2021

“Superare l’attuale modello tariffario, pervenendo a una struttura regolatoria che permetta un libero scambio del gas e la rimozione delle barriere attualmente presenti ai transiti infra-europei”. E’ quanto chiede a seguito dell’accordo tra Usa e Germania sul gasdotto Nord Stream 2 il Tavolo della domanda di Confindustria, preoccupata per i risvolti sui prezzi del gas. “Negli ultimi sei mesi le quotazioni del gas sono aumentate del 113%, contro un aumento medio delle commodity globali del 19%, da cui deriva una pressante perdita di competitività che rischia di compromettere la tenuta di interi comparti industriali”, avvertono in una nota i consumatori industriali, secondo i quali l’aumento dei prezzi del gas “non è guidato dal naturale effetto inflattivo della ripartenza post pandemica, ma anzi da tensioni geopolitiche, estranee a logiche di mercato, che riguardano anche i delicati rapporti tra Ue e Russia”. Non a caso, “le esportazioni russe sul gasdotto che attraversa l’Ucraina, e che fornisce gas all’Europa del sud e principalmente all’Italia, stanno registrando flussi stabilmente inferiori alle medie storiche, nonostante i prezzi del gas abbiano raggiunto i massimi assoluti”. La revisione della struttura regolatoria in direzione di una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti in attuazione dei principi Ue, rileva tuttavia il Tavolo, “è in contrasto con gli interessi dei principali Paesi del nord Europa che intendono garantirsi migliori condizioni di approvvigionamento”. Di conseguenza, i consumatori di Confindustria chiedono al Governo italiano e alle istituzioni europee di sostenere la revisione delle direttive gas “con l’obiettivo di pervenire a un assetto del mercato dell’energia che valorizzi la coesione e ne aumenti l’efficienza e che possa superare l’attuale schema basato sul ‘pancaking’ delle tariffe”. E se “la diversificazione degli approvvigionamenti è un criterio fondamentale per garantire la sicurezza energetica di tutta Europa”, conclude il Tavolo della domanda, “l’accordo sul Nord Stream 2 non rallenti lo sviluppo del Poseidon”.

Fonte: Quotidiano Energia

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