Lo shock energetico non colpirà i Paesi Ue allo stesso modo
Uno studio del think tank Bruegel ha elaborato tre scenari: quello di forniture contrattuali, simili a quelle del 2021 (lo scenario ancora oggi più probabile), quello di importazioni limitate, e il worst case scenario, la chiusura totale. Molto dipende da due fattori: le temperature, nel prossimo inverno, e la disponibilità di gas liquefatto, a cui l’europa ha già fatto ampio ricorso in queste settimane. L’altra strada è quella della riduzione della domanda: nel breve termine si può immaginare la conversione delle centrali atomiche tedesche, l’accelerazione della costruzione di impianti solari.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Riccardo Sorrentino (pag. 5)