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Se si ferma il gas russo l'Italia dovrà razionare

News nazionali
8 marzo 2022

 

Secondo la Fondazione Eni Enrico Mattei, il sistema elettrico italiano sarebbe in grado di sostenere un'interruzione delle forniture di gas russo ma a fronte di un aumento dei prezzi del kWh e dei permessi di emissione e a costo di un ammanco nella fornitura di gas ai settori elettrico e civile. La simulazione fornita della fondazione analizza uno scenario critico di breve periodo in Italia in cui le forniture dalla Russia fossero azzerate, a partire da marzo 2022 fino alla fine del prossimo inverno. Assunti fondamentali di scenario sono che il gas disponibile vada in via prioritaria ad alimentare il sistema elettrico operato in condizioni di emergenza e che l'operatività della borsa elettrica rimanga inalterata, veicolando la scarsità di gas tramite i soli segnali di prezzo. Per effetto della sostituzione della produzione termoelettrica a gas con la più conveniente generazione a carbone e a biomassa, gli esiti delle simulazioni indicano che il sistema sarebbe comunque in grado di coprire la domanda elettrica. Tuttavia la scarsità e l'alto costo del gas avrebbero come impatto un aumento del prezzo dell'elettricità e delle emissioni. In caso di stop completo dalla Russia nei prossimi 12 mesi l'Italia potrebbe disporre di circa 54,8 miliardi di metri cubi di gas, ovvero una quantità vicina al 75% della domanda del 2021 e del 77% della domanda del 2019.

Fonte: Staffetta Quotidiana