La sospensione della “procedura di certificazione” di Nord Stream 2 decisa dal cancelliere Olaf Scholz è la più rilevante tra tutte le sanzioni europee annunciate ieri. Con questa decisione, Scholz si è ripreso il peso politico che spetta la primo PIL europeo e ha superato le pressioni politiche esterne che la vedevano troppo indulgente nei confronti di Putin. Le implicazioni della sospensione del nuovo gasdotto per il gas russo si faranno comunque sentire, graveranno sui tempi e i costi della transizione verde promessa dal governo di coalizione semaforo. La Germania dovrà invece in prospettiva risolvere un’altra dipendenza dalla Russia sugli impianti di stoccaggio del gas.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Isabella Bufacchi (pag. 3)
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