Caro energia, ambientalisti contro l'aumento della produzione di gas
Per contrastare il caro bollette “non serve raddoppiare la produzione del gas e avviare nuove trivellazioni a terra e a mare. I veri interventi da mettere in campo, e che purtroppo al momento ancora latitano, riguardano la decuplicazione della velocità di sviluppo delle fonti rinnovabili, a partire dal solare fotovoltaico e dall'eolico, e l'avvio di serie politiche di efficienza energetiche nei consumi domestici e nei cicli produttivi”, oltre alla correzione e stabilizzazione del Superbonus 110%. È quanto sostengono Greenpeace Italia, Legambiente e Wwf Italia in n anta congiunta diffusa in vista del Consiglio dei ministri che domani dovrebbe approvare nuove misure contro il caro energia. Le associazioni colgono l‘occasione per ribadire le critiche al Pitesai: “Ci saremmo attesi da un Piano strategico per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee come il Pitesai, in coerenza con l'obiettivo europeo di decarbonizzazione al 2050, uno stop a qualsiasi rilascio di nuove autorizzazioni per concessioni di coltivazioni di idrocarburi liquidi e gassosi a terra e a mare; un'indicazione chiara sul termine ultimo per chiudere qualsiasi attività estrattiva nel nostro Paese (come hanno fatto per legge da Francia e Danimarca); nessuna proroga per le concessioni di coltivazione e i permessi di ricerca che non siano stati sottoposti a Via (94 concessioni e 1 permesso di ricerca sui 248 titoli minerari vigenti al 30/6/2021)”.
Fonte: Staffetta Quotidiana