Un nuovo uragano sta puntando verso gli Stati Uniti e stavolta la traiettoria punta diritto al cuore dell’industria petrolifera, tanto da aver costretto a sospendere oltre 1,2 milioni di barili al giorno di produzione nel Golfo del Messico, il 71,1% del totale: un taglio simile a quello dell’Opec, che tuttavia non ha infiammato le quotazioni del barile. Il mercato sembra ignorare quasi del tutto l’effetto degli uragani. E si è esaurito in fretta anche l’entusiasmo per le intese russo-saudite, che preparano il terreno a una proroga dei tagli produttivi dell’Opec Plus.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza & Mercati – Sissi Bellomo (pag. 25)
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