La contrazione dei margini di raggi nazione ha pesato sulla redditività di Saras nel 2016. Il gruppo, controllato dalla famiglia Moratti, ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 196,3 milioni, in flessione del 12,2% rispetto al 2015. I margini di raffinazione lo scorso anno si sono attestato attorno a 2,9 dollari al barile, contro i 4 dollari al barile dell’anno precedente a causa dell’incremento del prezzo del greggio. I ricavi del gruppo sono scesi, poi, del 16,6% a 6,9 miliardi, mentre l’Ebitda “reported” è salito del 15% a 638 milioni. Ieri è stato approvato il piano industriale 2017-2020. Il business plan sarà focalizzato sul “ottimizzazione dei flussi e l’organizzazione del lavoro, sulla razionalizzazione dei costi, senza alcuna incidenza sui posti di lavoro, e sullo sviluppo delle opportunità nell’ambito dell’Industria 4.0, rafforzando il progetto Dgital Saras” ha spiegato l’ad Dario Scaffardi.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Monica D’Ascenzo (pag. 34)
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