Un investimento di quasi 1,8 miliardi per la ricerca e l’estrazione di gas al largo della Sicilia, nell’area del Golfo di Gela, e sulla terraferma. Tanto vale il progetto upstream dell’Eni che ha ricevuto il via libera della sentenza del Consiglio di Stato con la quale è stato respinto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste (wwf, Legambiente, Greenpeace), Legacoop Pesca Sicilia, Touring Club italiano e dai Comuni di Ragusa, Santa Croce, Vittoria, Scicli, Palma di Montechiaro e Licata. Una sentenza che segna il definitivo via libera al cosiddetto progetto Offshore ibleo che prevede, tra le altre cose, l’esplorazione e la trivellazione in mare, la realizzazione della piattaforma Prezioso K, il completamento di sei pozzi individuati nei campi Argo e Cassiopea e di due pozzi esplorativi ribattezzati Centauro 1 e Gemini 1. La sentenza è un tassello che si va a inserire in un quadro complessivamente giudicato positivo: per quanto riguarda la costruzione della Green refinery, per esempio, il cui investimento vale 220 milioni, i cantieri sono stati avviati all’inizio di aprile,a fine luglio sono stati emessi i primi ordini di acquisto per i materiali e sono in corso le gare per completare l’approvvigionamento delle apparecchiature e del materiale per realizzare la prima fase.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Impresa e territori – Nino Amadore (pag. 13)
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