I report usciti in questa settimana indicano nella riconferma di Descalzi il passaggio necessario per consentirgli di portare a termine quel percorso che ha permesso all’Eni di traguardare meglio delle sue concorrenti, una complicatissima fase. Dunque il rinnovo del ceo è giustificato dai risultati e dalle scelte che Descalzi ha messo in pista sapendo legge in anticipo la crisi che poi avrebbe investito l’oil&gas. Non una strategia emergenziale, ma un processo di trasformazione e ristrutturazione dell’Eni per allineare sì i costi ai prezzi calanti, continuando però ad assicurare la crescita. La contromossa del ceo, insomma, ha pagato e i numeri parlano da soli. Per gli analisti dunque non ci sono ostacoli sulla via della riconferma. Il pallino è ora nelle mani del Tesoro.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Celestina Dominelli (pag. 27)
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