I report usciti in questa settimana indicano nella riconferma di Descalzi il passaggio necessario per consentirgli di portare a termine quel percorso che ha permesso all’Eni di traguardare meglio delle sue concorrenti, una complicatissima fase. Dunque il rinnovo del ceo è giustificato dai risultati e dalle scelte che Descalzi ha messo in pista sapendo legge in anticipo la crisi che poi avrebbe investito l’oil&gas. Non una strategia emergenziale, ma un processo di trasformazione e ristrutturazione dell’Eni per allineare sì i costi ai prezzi calanti, continuando però ad assicurare la crescita. La contromossa del ceo, insomma, ha pagato e i numeri parlano da soli. Per gli analisti dunque non ci sono ostacoli sulla via della riconferma. Il pallino è ora nelle mani del Tesoro.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Celestina Dominelli (pag. 27)
L’Asia è senza gas l’Europa si salva l’Italia ringrazia il Tap
Non c’è mica stato solo il Covid: a luglio ondata di caldo in Asia che fa crescere la domanda di energia per il condizionamento; a settembre un uragano in Camerun, uno dei maggiori produttori di gas, rallenta la produzione di Gnl che alimentaKerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.