Gli Stati Uniti sono già da tempo il maggior produttore mondiale di gas. Ora grazie allo shale oil stanno per strappare alla Russia anche il primato nel petrolio: per la prima volta nella storia Washington la settimana scorsa ha estratto 11 milioni di barili di greggio al giorno. Mosca oggi è tornata a produrre circa 11,2 mbg, ma solo perché ha cominciato a riaprire i rubinetti, attenuando i tagli concordati con l’Opec. Anche l’Arabia Saudita, messa sotto pressione da Donald Trump, ha accelerato fortemente le estrazioni, riportando l’output a 10,5 mbg in giugno. Riad tuttavia non ha mai raggiunto quota 11 mbg. Il dato sulla produzione americana potrebbe essere impreciso. In passato l’Energy Information Administration ha spesso corretto le statistiche settimanali, che si basano in parte su stime. Le ultime statistiche mensili, considerate più attendibili, risalgono ad aprile e indicano un output di 10,5 mbg: un risultato eccezionale per la rapidità con cui è stato raggiunto. Grazie alla ripresa delle quotazioni del greggio, che ha incoraggiato le attività di fracking, gli Usa hanno aumentato la produzione di oltre 1,3 mbg nel giro di un anno.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza&Mercati – Sissi Bellomo (pag. 16)
L’Asia è senza gas l’Europa si salva l’Italia ringrazia il Tap
Non c’è mica stato solo il Covid: a luglio ondata di caldo in Asia che fa crescere la domanda di energia per il condizionamento; a settembre un uragano in Camerun, uno dei maggiori produttori di gas, rallenta la produzione di Gnl che alimentaKerry: <<Europa e Usa insieme su Green deal e lotta al virus>>
Le due grandi sfide della green economy e della pandemia richiedono una risposta congiunta di Europa e Stati Uniti. Ora, con Biden alla Casa Bianca, tutto sarà più facile ma solo se si seguirà la strada della democrazia e della difesaPetrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.