Le turbolenze politiche in Arabia Saudita con la purga anticorruzione, sommata alle tensioni aumentate nei confronti dell’Iran, hanno fatto aumentare l’instabilità del primo esportatore al mondo di petrolio. Martedì 7 novembre il Brent ha raggiunto la quotazione più alta dal 2015, a 64,5 dollari/barile. Dallo scorso anno il riequilibrio del mercato mondiale del petrolio ha subito un’accelerazione, ha dichiarato il segretario generale dell’Opec, Mohammed Barkindo. Secondo le previsioni di Capital Economic, i prezzi del petrolio diminuiranno se cesseranno le tensioni interno all’Arabia Saudita, mentre la produzione dei paesi fuori dall’Opec aumenterà nei prossimi mesi.
Fonte: Italia Oggi – Giovanni Galli (pag. 16)
Petrolio, con Biden lo shale perde anche l’appoggio politico
Indifferente al cambio della guardia alla Casa Bianca, il petrolio continuala sua avanzata sui mercati finanziari, dove si mantiene ai massimi da quasi un anno, vicino a 57 dollari nel caso del Brent, e intorno a 54 nel caso del Wti.Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2UE, due bandi per progetti d’interesse comune
La Commissione europea ha aperto due call for applications per progetti nell'ambito delle reti intelligenti (“smart grids”) e delle reti per il trasporto della CO2 da far rientrare nel quinto elenco di progetti d'interesse comune &nd