Raddoppieranno nel 2019 e si triplicheranno nel 2020 le royalties che le società petrolifere hanno versato sulla produzione nazionale di idrocarburi del 2017. Si passerà dagli attuali 136 milioni di euro a 251 milioni per arrivare a 405 milioni di euro trainati dall’aumento delle estrazioni e dal prezzo del greggio, fino a sfiorare nel triennio gli 800 milioni di euro. La ripresa dell’attività estrattiva dell’Eni in Basilicata è evidente, dopo i due anni neri, il 2016 e il 2017, che hanno bloccato 6 mesi il Centro Olio di Viggiano (Potenza) per alterne vicende giudiziarie e ambientali, azzerando la produzione lucana e provocando il crollo di quella nazionale. Il maggior contributo quest’anno del giacimento della Val d’Agri alla produzione di petrolio e gas, evidenziato nei conti del primo semestre 2018, approvati dal Cda dell’Eni, si chiuderà con una produzione nazionale, secondo Nomisma Energia, di 5.5 milioni di tonnellate di greggio, ma i suoi effetti si vedranno con il versamento nel 2019 delle royalties a Stato, Regioni e Comuni estrattivi, aumentando anche il Fondo per lo sviluppo economico e social card e l’Aliquota salute e sicurezza.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Luigia Ierace (pag. 6)
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