A due giorni da un vertice Opec dall’esito sempre più incerto, Royal Dutch Shell firma un atto di fiducia verso il rally del petrolio. Dal quarto trimestre la compagnia riprenderà a pagare tutti i dividendi in contanti, oltre a proseguire il piano di riacquisto di azioni proprie deciso nel 2015, all’epoca della fusione con Bg Group. Bp un mese fa aveva sorpreso il mercato comunicando l’avvio di un programma di buyback, ma la major anglo-olandese è andata oltre rinunciando fin d’ora ai dividendi scrip che molte compagnie europee avevano adottato negli anni della crisi per proteggere la cassa. Shell ha festeggiato con un rialzo del 4% del titolo. La società negli ultimi dodici mesi ha staccato cedole per circa 16 miliardi di dollari, di cui un quarto in azioni e ha confermato buyback per almeno 25 miliardi di dollari prima del 2020. Shell ha ancora un debito netto di 68 miliardi e sta completando con successo il piano di dismissioni. La possibilità che l’Opec e i suoi alleati deludano il mercato è concreta. Il prezzo del petrolio con tutta probabilità ha già scontato la previsione di una proroga dei tagli produttivi fino la termine del 2018. Gli ultimi rumor ora suggeriscono che il pronostico rischia di rivelarsi troppo ottimista.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Sissi Bellomo (pag. 42)
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