Dopo tre giorni di quotazione a Piazza Affari è già tempo di esami per Italgas. E il giudizio non è positivo: ieri le azioni hanno perso il 6,9%, ma da quando la società, leader nella distribuzione locale di metano, è approdata in Borsa, le azioni hanno ceduto l’11 per cento della capitalizzazione (circa 350 milioni). Ma come è potuto accadere, visto che è una utility che opera in un settore regolato, con una redditività certa e dividendi stabili? Secondo gli operatori il titolo sconta una serie di fattori negativi. Uno: il più che probabile rialzo dei tassi, favorito da politiche espansive da parte del neo presidente Usa, Donald Trump. Due: il ritorno degli investitori sui bond penalizza le utility e spiega anche i ribassi di Snam e Terna. Tre: il rischio referendum. Se dovesse indebolirsi il governo, si teme un rallentamento delle gare locali del gas, architrave dello sviluppo dell’azienda. Secondo gli analisti la situazione dovrebbe stabilizzarsi. Da quando lo si scoprirà presto.
Fonte: La Repubblica – Luca Pagni (pag. 36)
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