Le scorte di petrolio sono ancora immense, ma sul fronte della produzione qualcosa sta cambiando, sia sul fronte dell’Opec, che su quello dello shale oil americano. Il mercato comincia a crederci, tanto che il Brent si è spinto fino ai massimi da due mesi, toccando nel corso della seduta 37,25 dollari al barile (la chiusura è stata a 36,81 $, +0,7%). A rilanciare gli acquisti, in una seduta piuttosto volatile, è stata in parte la volata di Wall Street, ma molto hanno contribuito le dichiarazioni di Vladimir Putin che ha ricevuto le compagnie petrolifere russe ed ha dichiarato che sono “tutte d’accordo nel non aumentare la produzione quest’anno”.
Fonte:Il Sole 24 Ore – Sissi Bellomo (pag. 7)
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