L’accordo per congelare la produzione di petrolio sarà finalizzato in aprile, con l’Iran esonerato dal partecipare. Così la vede il ministro dell’Energia russo, Alexander Novak , forse l’unico ad avere le idee chiare sui prossimi sviluppi del piano varato un mese fa a Doha dalla stessa Russia insieme ad Arabia Saudita, Venezuela e Qatar. Novak ha probabilmente cercato di scendere a patti con gli iraniani. Ma dopo aver incontrato il suo omologo Bijan Zanganeh, ieri a Teheran, si è dovuto rassegnare alla sua intransigenza. «Siamo d’accordo che l’Iran sia in una situazione particolare, le sanzioni ne hanno notevolmente ridotto l’output», ha dichiarato il russo. «Comprendiamo in pieno che vogliano accrescere la produzione e recuperare la loro quota sui mercati globali» . I big del petrolio «si coordineranno tra loro», promette Novak, vedendosi tra circa un mese, probabilmente di nuovo a Doha. Ma Teheran, pur appoggiando il piano, «sarà pronta a unirsi» solo quando avrà ripristinato lo status quo: in pratica, come ha chiaramente detto Zanganeh, quando sarà tornata ad estrarre 4 milioni di barili al giorno.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza e mercati – Sissi Bellomo (pag. 33)
Gas, scatta la maxi speculazione. In Europa volatilità da Bitcoin
Gas come il Bitcoin, condizioni senza precedenti quelle in cui è precipitato il mercato, con i vertiginosi rincari del Gnl in Asia che hanno innescato un’ estrema volatilità sugli hub europeiIdrogeno verde anche per alimentare nuove centrali a gas
Fuori l’idrogeno blu, dentro l’idrogeno verde prodotto da fonti di energia rinnovabile.Recovery Plan, ecco le 47 linee d’azione
Il Piano da 179 pagine da 222,9 miliardi è stato consegnato in tarda serata alle forze politiche